
Evento: CAOS CALMO
Canale: Sky Cinema 1, Sky Cinema HD
Data: Lunedì 6 Aprile, ore 21.00
Genere: Drammatico
L'impassibile tormento di un uomo in crisi: ecco il ruolo più controverso di Nanni Moretti nel film più discusso della scorsa stagione
"Quella con Nanni è stata la scena più forte e audace di tutta la mia carriera"
Isabella Ferrari
Trascinato un po' in basso, tra il gossip e la curiosità pruriginosa, dall'ormai famigerata scena hot tra Nanni Moretti e Isabella Ferrari, Caos Calmo è, fortunatamente, molto di più che l'incontro carnale tra un regista notoriamente infastidito dalla rappresentazione del sesso (qausi del tutto assente nei suoi film) e un'attrice tra le più amate del cinema italiano di oggi, scelta di recente anche da Ferzan Ozpetek e Pappi Corsicato. Quella scena, poi, che arriva come un sogno nella seconda metà del film, non ha nulla di gioioso o seducente: è, al contrario, violenta e disperata, e suggella la crisi del protagonista del film, Pietro Paladini, rimasto solo con la figlia Claudia, dieci anni, e un lavoro ingombrante dopo la morte improvvisa della moglie. Chiuso in se stesso, Paladini smarrisce in fretta il senso del tempo e punti di riferimento: sta bene solo nella pace di un giardinetto pubblico che sorge di fronte alla scuola della figlia, dove comincia a trascorrere le giornate seduto su una panchina che è, alternativamente, un confessionale (per gli ex colleghi in visita), un luogo di incontro (per il fratello, Alessandro Gassman, bravissimo) e un semplice punto d'osservazione sul piccolo mondo che popola quella zona di Roma.
Paladini guarda, sorride (quasi solo a Claudia), parla poco, si muove lento e riscopre molte cose: l'attore Moretti (qui anche sceneggiatore), come già ne La seconda volta riesce a farsi un po' da parte per vivere un personaggio molto diverso dai suoi (e cioè da lui stesso), e asseconda bene il viaggio, da fermo, di quest'uomo senza qualità, normalmente volgare e piuttosto antipatico, uscito dalla penna di Sandro Veronesi per testimoniare una sofferenza molto più generale e forse generazionale. E nelle mani del regista Antonello Grimaldi il libro inclina verso il melodramma senza pianto (il problema è tutto lì, riuscire a liberarsi dalle lacrime), trasformandosi nella ricerca di un dolore perduto, rimosso, messo da parte, ignorato. Tragedia molto maschile, in cui le donne sono principi di instabilità (la disadattata Valeria Golino), sirene tentatrici (Isabella Ferrari), visioni mute (Kasia Smutniak).
Al di là dell'elaborazione del lutto, libro e soprattutto film dissimulano un tema molto contemporaneo e new age, quello della ricerca della verità dei sentimenti; lo complicano e un po' lo intellettualizzano, ma in fondo il problema di Paladini (e qui, senza dubbio, di una certa generazione di uomini) sta proprio nella difficoltà di fare i conti con i piccoli e grandi dolori della vita, di raccontarsi e dar voce alle emozioni.
Protetto da un giardinetto, Paladini impara per la prima volta ad ascoltare, a preoccuparsi per gli altri, ad amare nel modo giusto e infine a piangere. Viaggia dentro di sé, muovendosi poco, tra la macchina e la panchina, ma immergendosi fino in fondo nel mondo più pericoloso, complicato e avventuroso che ci sia. Fuori è tutto calmo, dentro è il caso. Impossibile decidere un percorso, un tono e un finale: a modo suo, Caos calmo somiglia a un thriller. Dell'anima.
di Luca Malavasi
Il trailer
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